Filosofo tedesco. Studiò Zoologia e Filosofia in diverse
università della Germania, quindi, dal 1926, fu professore straordinario
di Filosofia a Colonia. Con l'ascesa del Nazismo, nel 1933 lasciò la
Germania e si trasferì a Groninga fino al 1951. Tornato in Germania, ebbe
la cattedra di Sociologia a Gottinga. È considerato, con M. Scheler, tra
i fondatori della cosiddetta
antropologia filosofica, teoria basata su
una concezione unitaria dell'uomo, visto come essere "eccentrico" e
quindi politicamente inconciliabile con le ideologie comunitaristiche. Tra le
sue opere ricordiamo
Limiti della comunità (1924),
Il potere e
la natura umana (1931),
Tra filosofia e storia (1953),
Conditio
humana (1964),
Antropologia filosofica (1970) (Wiesbaden 1892 -
Gottinga 1985).